Cosa sono le vertigini?

Quella particolare condizione in cui si ha l’impressione che il mondo che ci circonda giri attorno a noi, oppure il contrario cioè di essere noi a girare attorno all’ambiente circostante. Nel primo caso si parla di “vertigine oggettiva” mentre nel secondo caso di “vertigine soggettiva”.

  • Le condizioni di vertigine soggettiva sono attribuite principalmente a problematiche inerenti il sistema nervoso centrale, fortunatamente sono le meno diffuse ma essendo le più gravi è necessario che siano ben approfondite prima di essere escluse;
  • Le condizioni di vertigine oggettiva invece sono associate a problemi di carattere biomeccanico, cardiaco, psicologico (attacchi di panico), infiammatorio o vestibolare. Per questo motivo prendono il nome di sindrome cervicale pseudo-vertiginosa e il fisioterapista può dare il suo contributo nel miglioramento dei sintomi e nella cura della patologia.

Da cosa sono causate le vertigini?

Come accennato nel paragrafo precedente, le cause che possono portare alle vertigini sono molte e di diversa natura. Per questo motivo prima di effettuare qualsiasi trattamento di carattere fisioterapico è bene che il paziente sia valutato accuratamente da uno specialista in otorinolaringoiatria, affinché escluda la presenza e/o la concomitanza di patologie gravi, o di problematiche che sono di competenza di altre branche mediche.

Qui di seguito ti elenco quelle più frequenti:

Alterazioni e patologie riguardanti il sistema nervoso autonomo;

Problematiche cardiocircolatorie;

Disfunzioni di movimento al tratto cervicale, soprattutto nei segmenti cercali alti da C0 a C3.

Problematiche al sistema nervoso centrare;

Alterazioni del movimento oculare;

Patologie del sistema vestibolare come la Sindrome di Meniere, le labirintiti, la V.P.B.P.;

Traumi cranici e al tratto cervicale;

Insufficienza dell’arteria vertebrale;

Cosa sono le vertigini di origine cervicale?

Spesso i pazienti che soffrono di vertigini di competenza fisioterapica, quando si recano in un Centro si esprimono come espressioni tipo: “oddio!! mi sento girare tutto”, “mi muovo come se fossi ubriaco, perché sbando in continuazione”, “ho difficoltà a stare in piedi, seduto va un po’ meglio”, “se guardo verso l’alto e poi riabbasso lo sguardo mi inizia a girare la testa”, “scusi se mi muovo lentamente ma non posso fare movimenti rapidi”.

In effetti i sintomi che caratterizzano questo tipo di condizione sono rappresentati da:

  • Dolori al tratto cervicale;
  • Sensazione di nausea;
  • Alterazione dell’equilibrio da fermo e al movimento, spesso esacerbati quando si è al buio;
  • Alterazioni del movimento del tratto cervicale: limitazione dell’estensione, difficoltà nella rotazione…
  • Mal di testa;
  • Sensazione di pesantezza della testa e del collo;
  • Alterazioni della vista: visione offuscata.

In particolare, ciò che distingue le vertigini di origine cervicale dalle altre sono:

  • Durata maggiore rispetto alla vertigo vestibolare: le vertigini cervicali possono persistere da alcuni minuti fino a ore intere, mentre la vertigine di carattere vestibolare ha una durata che va da qualche secondo a qualche minuto massimo;
  • Frequenza episodica;
  • I sintomi sono strettamente correlati al movimento del collo e alla posizione del tratto cervicale.

Quali sono i fattori di rischio relativi a questa condizione?

I fattori di rischio che riguardano le vertigini di origine cervicale sono vari, tra i quali ci teniamo a ricordare:

  • Incidenti che hanno interessato in forma diretta o indiretta la testa e il collo, primo fra tutti è il colpo di frusta nel caso di un tamponamento in auto;
  • Adottare posture non ergonomiche per il tratto cervicale e la colonna per molte ore al giorno;
  • Microtraumi ripetuti nel tempo e mal curati;
  • Disfunzioni di movimento all’articolazione temporo mandibolare;
  • Patologie reumatiche come le artriti o l’artrosi;
  • Minima o totale assenza di attività sportiva;
  • Alto carico di stress;
  • Mal di testa, in particolare quelli di interessa cervicale come la cefalea cervicogenica, l’emicrania o la cefalea muscolo tensiva;
  • Alterazioni della neurodinamica, soprattutto quella relativa al tratto cervicale alto (da C0 a C3);
  • Presenza di stati infiammatori importanti;
  • Alto stress emotivo;
  • Problemi di carattere metabolico;
  • Problematiche muscolari (trigger points) al tratto cervicale, suboccipitale, e toracico.

Tutti questi fattori di rischio (e ne ho riportati solo una parte, i più diffusi) possono alterare l’attività dei recettori presenti nel tratto cervicale e le conseguenti informazioni somato sensoriali dirette al sistema nervoso centrale, in particolare al sistema vestibolare e a quello visivo, generando terreno fertile nell’instaurazione dei sintomi.

In cosa consiste la fisioterapia per le vertigini di origine cervicale?

Come anticipato al termine del precedente paragrafo, il tratto cervicale svolge un ruolo di primo ordine nel controllo motorio del nostro corpo. Mediante delle strette connessioni con il sistema visivo e quello vestibolare, il tratto cervicale alto fornisce informazioni rilevanti al sistema nervoso centrale, che sono necessarie per avere la capacità di muoverci nel modo più fisiologico ed ergonomico possibile. D’altra parte se ci pensi bene, il movimento della testa non può non essere connesso a quello degli occhi e del resto del corpo.

Una disfunzione riguardante i meccanocettori e i nocicettori del tratto cervicale può alterare le informazioni relative al controllo motorio del corpo, con conseguente comparsa delle vertigini.

Dunque in caso di vertigini di origine cervicale il fisioterapista valuterà qual è la struttura alterata, elaborando il piano terapeutico che nel minor tempo possa garantire il massimo dei benefici al paziente. Ogni paziente, presenterà una forma di disfunzione specifica, in termini di percezione del dolore e alterazione del movimento, alla quale consegue uno specifico percorso riabilitativo.

Nei cicli terapeutici per le vertigini, il fisioterapista si avvale di:

  • Tecniche di rilascio miofasciale: mirate principalmente per aumentare la mobilità dei tessuti molli. Possono essere applicate manualmente o con l’ausilio di diversi accessori.
  • Tecniche manuali di mobilizzazione: per aiutare il paziente a ripristinare il movimento fisiologico. Le tecniche possono essere condotte dal fisioterapista (tecniche passive) oppure essere applicate in correlazione a una mobilizzazione attiva del paziente.
  • Esercizi terapeutici di stabilizzazione del tratto cervicale: che hanno lo scopo di migliorare il controllo motorio del collo, rinforzando i muscoli stabilizzatori e migliorandone la loro attivazione;
  • Posture, talvolta con ausili specifici, per migliorare la fisiologia articolare della colonna;

Come si possono prevenire le vertigini di origine cervicale?

Dato che le vertigini di origine cervicale sono prodotte da un’alterazione a questo tratto della colonna, forse è il caso di dire: come possiamo prevenire le disfunzioni al tratto cervicale?

Ridurre le posture a rischio, eseguire degli esercizi specifici di stabilizzazione cervicale per migliorarne il controllo motorio, eseguire una costante attività sportiva, ed essere monitorati costantemente dal proprio fisioterapista sono le componenti fondamentale per mantenere in salute il nostro collo.

Come sai, i dolori muscolo scheletrici sono in netto aumento, soprattutto a causa dello stile di vita che gran parte della popolazione occidentale sta adottando in questi ultimi anni. Per questo motivo, sono sempre di più le persone che si recano dal proprio fisioterapista di fiducia, non per risolvere una condizione dolorosa specifica, ma per essere consapevoli della propria condizione e mantenere al meglio il proprio stato di salute.

E tu? Che cosa aspetti?